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ELETTROSMOG |
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NOI , l'elettrosmog e il ComunePer ulteriori informazioni contattare e - mail: strina@katamail.com |
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28 gennaio 2000: riportiamo la richiesta da noi avanzata al Ministro Bindi. Accreditate al Convegno "Lavorare & Vivere con pari opportunità" tenutosi a Napoli nei giorni 28 e 29 gennaio scorso, abbiamo personalmente presentato al Ministro Rosy Bindi una richiesta di incontro congiunto con il Ministero della Sanità, il Ministero dell'Industria e il Ministro dell'Ambiente, affinché vengano portati su un pubblico tavolo di confronto i problemi che riguardano un certo tipo di sviluppo economico e le conseguenze che questo provoca sull'ambiente e quindi sulla salute dell'intera comunità. Dopo uno scambio di opinioni sulla gravità del problema, il Ministro Rosy Bindi ha accettato di buon grado la nostra richiesta impegnandosi a creare le condizioni più opportune per l'organizzazione dell'incontro. Al momento siamo in contatto con il Direttore del suo Ufficio di Gabinetto. Qui di seguito troverete il testo della nostra richiesta:E' l'Italia del terzo mondo, l'Italia che si batte per la difesa dei diritti civili, come il diritto alla salute, sancito dall'articolo 32 della nostra Costituzione. E come un paese del terzo mondo, si trova continuamente dinanzi ad un muro di omertà, di grossi interessi privati, di compromessi politici anche da parte di coloro che si professano paladini della verità e difensori dei bisogni della Comunità. E' un' Italia fatta di gente qualunque, di gente comune che porta nella storia della famiglia morti, malattie croniche, disagi fisici e stress emotivi, malesseri troppo spesso riconducibili ai fattori inquinanti che intossicano la nostra esistenza. La letteratura scientifica è infatti ormai ricca di studi comprovanti una stretta correlazione tra gli agenti inquinanti e patologie. Ma secondo una ben nota filosofia mediterranea del " tira a campà " tutto si risolve con un bel paio di corna che scongiurino il più possibile il male e lo allontanino da noi, con buona pace delle grosse multinazionali e delle aziende produttrici che continuano a immettere sul mercato prodotti sui quali non si è fatta , e lo Stato ancor più colpevole non ha richiesto, una adeguata ricerca scientifica di impatto sulla popolazione. Così ci ritroviamo in città attanagliate dalla morsa del traffico, dove sembra che le domeniche a piedi siano l'unica soluzione possibile, e comunque la meno politicamente impegnativa, asfissiate dallo smog che ormai, è certo, aumenta l'incidenza di morti giornaliere; in città avvelenate dall'amianto col quale hanno ben bene costruito ospedali e scuole per venire incontro a chissà quali interessi industriali; in città dove, oltre agli elettrodotti, la cui pericolosità per la salute umana è già ampiamente acclarata, come se non bastasse, adesso fioriscono anche le antenne della telefonia mobile (cellulari). Infatti, con subdola e melliflua determinazione, i gestori offrono fior di quattrini ai condomini e amministratori a volte poco informati, a volte in mala fede, che in cambio di soldi acconsentono all'installazione di antenne sulle terrazze dei propri palazzi, ignari dei danni che i campi elettromagnetici indotti dalle antenne provocano a se stessi e agli altri. E come i capponi di Renzo incuranti della propria sorte, ci becchiamo tra di noi, vicini di casa, gente dello stesso quartiere, amici fino ad ieri, aizzati da interessi politici ed economici molto, ma molto più grandi di noi, che troppo spesso alimentiamo con il nostro voto, ma ancor di più con la nostra indifferenza e ignavia. Chiediamo al Ministro Rosy Bindi, che si faccia carico, per l'autorità che deriva dalla carica che Ella ricopre, dei bisogni della comunità; che istituisca un tavolo pubblico di lavoro con il Ministro dell'Ambiente e il Ministro dell'Industria al quale possano partecipare anche i comitati cittadini; che si adoperi affinché il limite di 6 volts/metro previsti dal Decreto Ronchi n.381 venga ridotto sulla base di indagini epidemiologiche e scientifiche di nuova generazione e affinché le Asl competenti assolvano ai compiti di controllo sul territorio ai quali sono preposte. COMITATI CITTADINI CONTRO L'ELETTROSMOG & MAMME ANTISMOG® Documento del coordinamento dei comitati contro l'elettrosmog presentato alle Commissioni Ambiente ed Urbanistica del Comune di Napoli il 19/7/1999.Il Coordinamento Napoletano dei Comitati contro l'elettrosmog, ritiene fondamentale che nella discussione sul protocollo d'intesa siglato dal Comune con ASL e gestori della telefonia mobile, che sarà oggetto della discussione del Consiglio Comunale del 20/7/1999, vengano assunti quali emendamenti al protocollo stesso quelli descritti nei seguenti punti: a) La generale dichiarazione di intenti
che introduce gli articoli del protocollo stesso, sottolinei l'istanza di
tutelare la salute pubblica non solo dagli effetti certi ma anche dagli
effetti probabili o possibili come esplicitato dal documento ISS-ISPESL 1997
invocando il Principio Cautelativo che ha precise basi giuridiche a livello
internazionale e comunitario. Da esso consegue il Principio di Equità
Ambientale in riferimento all'analisi della distribuzione dei rischi
ambientali nei diversi gruppi di popolazione e alle modalità attraverso cui
gli interventi di sanità pubblica vengono pianificati in risposta a tale
distribuzione. Per una corretta applicazione del Principio di Equità
occorre tener conto anche degli aspetti connessi con la giustizia
distributiva. Sulla base di questo principio ad esempio non è accettabile
che un numero anche piccolo di soggetti permanga in una situazione di
rischio se questo assicura che il rischio si abbassi per la maggior parte
della popolazione. Il principio di equità porta ad un progressivo
appiattimento delle differenze ; e se si deve istituire una differenza ,
essa deve compensare i gradienti di diseguaglianza già presenti,
avvantaggiando le frazioni di popolazione attualmente penalizzate. Giugno 1999: coordinamento con altri comitati cittadini per la lotta all'elettrosmog. Lamentiamo nessun controllo da parte del Comune sulla installazione di antenne per i ripetitori dei cellulari sui palazzi cittadini. Dopo questa battaglia condotta con la presenza di tutti noi in Consiglio Comunale, verrà approvato il nostro emendamento che prevede adesso la Concessione Edilizia per le installazione delle antenne oltre rispetto della distanza di sicurezza con ospedali e scuole. |
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Per informazioni e adesioni scrivi a: titti.tidone@mammeantismog.org
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