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COMUNICATO STAMPA |
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Risultati di MISA-2 |
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Gli ultimi dati sul rapporto tra inquinamento atmosferico e salute in Italia Presentati i risultati di MISA-2, uno studio degli effetti dell'inquinamento atmosferico sulla salute in 15 grandi città italiane, compresa Napoli | ||
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Il MISA-2
è uno studio sugli effetti a breve termine sulla salute degli inquinanti
atmosferici (CO, NO2, SO2, PM10 e Ozono) rilevati nel periodo
1996-2002 in 15 città italiane (9 milioni di abitanti): è
stata dunque dimostrata la relazione tra patologie respiratorie,
cardiache e cerebrovascolari con l'inquinamento atmosferico nelle
città.
Lo studio italiano MISA-2, coordinato dalle Università degli Studi di Firenze, Padova, Torino e Napoli (Federico II), si affianca ad altri studi europei e statunitensi dei quali condivide la metodologia pervenendo a risultati comparabili. Un pool di esperti distribuito nelle 15 più grandi città italiane ha stimato il numero di decessi (per tutte le cause naturali, per cause cardiovascolari e respiratorie) e di ricoveri ospedalieri (per cause cerebrovascolari e respiratorie) attribuibili all'inquinamento atmosferico. Si è visto così che nel periodo in studio il PM10 (la componente dell'inquinamento atmosferico costituita di particelle con diametro inferiore a 10 micron) ha provocato circa 900 decessi in più all'anno. Anche gli inquinanti gassosi (biossido d'azoto, NO2 e monossido di carbonio, CO) provocano un gran numero di vittime: si sono contati ogni anno circa 2.000 morti in più attribuibili all'NO2 e 1.900 morti attribuibili al CO. Per quanto riguarda l'anidride solforosa (SO2), rispetto agli anni Novanta, si registra un dato positivo. La riduzione dell'uso del gasolio negli impianti di riscaldamento, infatti, ha contribuito a far diminuire la concentrazione di questo inquinante che, ora, in almeno sei città su 15, si è assestata al di sotto del limite di rilevabilità (5 mcg/m3). Per la prima volta in Italia sono stati studiati anche gli effetti dell'aria di città sulle fasce estreme di età (neonati e ultraottantacinquenni). La relazione tra concentrazioni degli inquinanti e mortalità e ricoveri ospedalieri è risultata tendenzialmente maggiore tra gli anziani, in particolare tra i soggetti con più di 85 anni, e, per NO2 e CO, per i neonati fino a 24 mesi. Ciò non significa che gli effetti deleteri dell'inquinamento riguardino solo un sottoinsieme della popolazione, perché sono stati osservati rischi anche in quelle fasce giovani-adulte che si ritenevano meno suscettibili. Con una differenza, comunque: mentre nei più anziani l'inquinamento può uccidere, perché peggiora le condizioni di un fisico già debilitato, nei più piccoli gli effetti si manifestano appieno solo a lungo termine, con la comparsa di ulteriori malattie. Lo studio MISA-2 ha potuto anche misurare direttamente gli effetti del PM10 presente nell'aria delle nostre città ed è stato confermato che, tra le 15 città esaminate, quattro (Bologna, Genova, Milano e Torino) hanno superato il livello di 50 mcg/m3, sono quindi ben al di sopra del limite dei 20 mcg/m3 come media annuale stabilito dalle direttive europee che entreranno in vigore tra 5 anni. Per quanto riguarda invece gli ossidi di azoto (NO2), fortemente associati alle emissioni autoveicolari, tutte le città esaminate tranne Mestre-Venezia e Trieste hanno concentrazioni medie ben al di sopra del limite dei 40 mcg/m3 come media annuale stabilito dalle direttive europee che entreranno in vigore tra 5 anni. MISA-2 mostra anche che l'impatto sanitario dell'inquinamento varia da città a città. Il carico di morti e ricoveri è maggiore nelle sedi in cui il traffico veicolare (specialmente da veicoli diesel) rappresenta la sorgente principale di particelle sospese (informazione che i ricercatori desumono dal calcolo del rapporto tra NO2/PM10). Per la città di Napoli non erano disponibili misure di concentrazione del PM10 nel periodo esaminato, gli anni 1997-2000. Analizzando circa 35 mila decessi e più di un milione di ricoveri, i ricercatori del gruppo MISA-2 hanno stimato tra i 350 ed i 450 decessi annui attribuibili agli inquinanti atmosferici per la città napoletana. |
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Per informazioni e adesioni scrivi a: titti.tidone@mammeantismog.org
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